
Piano di preparazione “generale” in canoa, diretto a favorire e migliorare la performance complessiva del gruppo o del singolo di discipline sportive diverse.
La Scuola Nazionale di canoa Libertas “Barbara Nadalin” propone a tutte le associazioni sportive Libertas, un piano di preparazione generale in canoa al lago Burida.
Tale proposta ben s’integra anche con la pratica individuale e di gruppo di attività amatoriali nel tempo libero, all’interno di uno stile di vita attivo, con il piacere di variare mezzi metodi e strumenti, offrendo un complesso di attività ludiche, formative e/o esperienziali dirette a favorire l’affiatamento tra i membri del team e conseguentemente la performance in vista di un obiettivo. Il metodo S.F.E.R.A. Training che proponiamo, può essere utilizzato da qualsiasi disciplina sportiva.
Aspetti didattico-metodologici:
• Transfer di apprendimento
• Metastrategie
Transfer di apprendimento.
I principi metodologici sono tutti finalizzati a ottimizzare l’apprendimento a lungo termine e a consentire un transfer a situazioni diverse da quelle in cui l’apprendimento ha avuto luogo. Per concetto di transfer s’intende l’influenza di abilità acquisite in un “contesto canoa” sull’esecuzione delle stesse abilità in un contesto di disciplina sportiva simile.
Per capire meglio: in canoa, l’apprendimento di abilità relative all’efficacia tecnica (avanzamento/colpo) e le relative percezioni senso motorie possono essere recuperate per facilitare l’insegnamento del passo pattinato o alternato dello sci da fondo, del nuoto, ecc.
Altresì, l’equilibrio appreso su attrezzi galleggianti varie (canoa, SUP, pedane di varie forme e misure) permette di tendere alla “disponibilità variabile” degli elementi fondamentali di discipline come la ginnastica o di sport duali e di combattimento.
Vi sono almeno due spiegazioni per questo fenomeno:
1. La prima pone l’accento sui processi cognitivi di ricerca e identificazione delle operazioni da compiere, sul “che cosa fare” per arrivare all’obiettivo. Chi perviene alla soluzione esercitandosi con uno sport non ha più bisogno di ricercare soluzioni nuove per gli altri sport, ma deve solo applicare la stessa risposta.
2. La seconda spiegazione del transfer fa riferimento alla teoria dei programmi motori. La pratica di una disciplina sportiva determina lo sviluppo in memoria di una rappresentazione dell’azione, o programma motorio generalizzato, che contiene le caratteristiche fondamentali (invarianti) dell’azione stessa.
Il programma motorio generalizzato formato con la pratica di uno sport governa anche un’attività differente. Non ci si potrà attendere lo stesso livello prestativo fra sport diversi, perlomeno nelle prime fasi di pratica di quello nuovo.
Sviluppo di Metastrategie.
Per chiarezza una didattica finalizzata al transfer di apprendimento pone l’accento sulle affinità esistenti fra situazioni e fra abilità nei meccanismi percettivi, concettuali, elaborativi e senso-motori. Nello sviluppo delle Metastrategie, l’accento è posto sullo sviluppo della consapevolezza nell’allievo, del funzionamento dei processi mentali personali di elaborazione delle informazioni e, parallelamente, sul controllo di tali processi per l’organizzazione ed il monitoraggio della risposta.
Metastrategie efficaci hanno un impatto sui meccanismi mentali di attenzione, percezione, memoria, presa di decisioni, gestione delle emozioni; facilitano l’apprendimento.
Ad oggi due sono le ipotesi principali per spiegare il transfer positivo:
1. Secondo la prima ipotesi, il transfer positivo è tanto maggiore quanto più simili sono fra loro le condizioni che contraddistinguono due o più contesti o abilità.
2. Diversamente, nella seconda ipotesi, il Transfer è tanto maggiore quanto più simili sono i processi cognitivi nell’applicare una stessa abilità in contesti diversi o per esercitare abilità diverse.
Per entrambe le ipotesi vanno identificati i fattori di similitudine fra i compiti motori relativi alla condizione d’esercizio, elementi percettivi, regole, concetti, strategie, pattern di movimento (Schmidt e Wrisberg, 2000).
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Caratteristiche |
Aspetti didattici |
Transfer d’apprendimento |
Accento su affinità esistenti fra situazioni e abilità nei meccanismi percettivi, elaborativi concettuali e senso-motori. |
Identificare fattori di similitudine fra più compiti motori (condizioni di esercizio, regole, elementi percettivi, pattern di movimento, concetti, strategie) |
Metastrategie |
Accento sullo sviluppo della consapevolezza dei processi cognitivi e sul controllo di tali processi per organizzazione e monitoraggio della risposta (abilità di autoregolazione) |
Insegnare procedure di: • Regolazione dello stato di attivazione psicofisica; • Rappresentazione mentale dell’azione; • Concentrazione; • Procedure di controllo autonomo della prestazione (autovalutazione) |
Aspetti condizionali:
· Sviluppo andature aerobiche
· Sviluppo della forza generale, ottenuta allenando tutta la muscolatura posturale.
· Tabelle e test di controllo
Sviluppo andature aerobiche.
- Le andature possono essere proposte in percorsi di difficoltà e distanze diverse e con
recuperi incompleti tra le ripetizioni;
- Va ricordato che si può percorrere una serie di 20 x 30” più velocemente di una serie di 2
x 5’ a parità di lattato e d’obiettivo d’allenamento;
- La maggior velocità è possibile perché durante i recuperi viene risintetizzata, a spese del
meccanismo aerobico, fosfocreatina sufficiente a garantire il guadagno di velocità.
Tabella resistenza aerobica
Quantità |
Da 70 a 80% del lavoro totale |
Volume di lavoro |
Da 30 a 90 minuti |
Frazioni consigliate |
Da 30” a 30 minuti |
Intervalli di recupero |
Da 5” a 20” |
Frequenza possibile |
Giornaliera |
Carburante utilizzato |
Lipidi o miscela lipidi e glucidi |
Parametri intensità corretta |
Lattacidemia inferiore a 2,5 mM Frequenza cardiaca inferiore a 150 b/minuto Frequenza respiro invariata o modestamente aumentata |
Controllo dell’intensità |
Un singolo prelievo a fine serie |
% velocità ritmo gara |
Inferiore a 75% |
Tabella potenza aerobica - s.a.
Quantità |
Da 10 a 20% del lavoro totale |
Volume |
Da 20 a 50 minuti |
Frazioni consigliate |
Da 30” a 15 minuti |
Intervalli di recupero |
Da 15” a 30” |
Frequenza possibile |
Da 2 a 4 volte a settimana |
Carburante utilizzato |
glucidi |
Parametri intensità corretta |
Lattacidemia compresa tra 3 e 5 mM Frequenza cardiaca fra 150 e 180 b/m Frequenza del respiro aumentata |
Controllo dell’intensità |
Prelievo ematico a metà lavoro e fine lavoro La serie dura almeno 20’ di lavoro costante. L’intensità è corretta se, tra il primo e il secondo prelievo, l’aumento di lattato è inferiore a 1 mM. |
% velocità gara |
Da 85 a 95% |
Tabella potenza aerobica - Vo2 max
Quantità |
Da 5 a 10% del lavoro totale |
Volume |
Da 10 a 30 minuti |
Frazioni consigliate |
Da 30 secondi a 10 minuti |
Intervalli di recupero |
Da 45 a 90 secondi |
Frequenza possibile |
Da 1 a 3 volte la settimana |
Carburante utilizzato |
glucidi |
Parametri intensità corretta |
Lattacidemia compresa fra 5 e 8 mM che aumenta progressivamente durante il lavoro costante Frequenza Cardiaca superiore di 5 - 10 b/m rispetto la s.anaerobica Frequenza del respiro notevolmente aumentata |
Controllo dell’intensità |
Prelievo ematico a metà lavoro e fine lavoro La serie va condotta a ritmo costante L’intensità è corretta se tra il primo ed il secondo prelievo l’aumento di lattato è superiore a 1 mM |
% velocità gara |
Da 85 a 105% |
Mauro Baron
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